Come prepararsi alle fatiche di un viaggio in bici
Per poter apprezzare appieno le emozioni di un viaggio in bici, visti i carichi che si dovranno trasportare, sarebbe auspicabile riuscire a gestire le fatiche della giornata in modo da non arrivare mai allo stremo delle energie e/o ad accusare principi di crampi muscolari. Ovviamente non esiste una singola risposta valida per tutti i bikers, ma si possono certamente condividere alcuni comportamenti che sono applicabili indistintamente, allo scopo di limitare i disagi e mantenere la massima lucidità utile sia per la sicurezza sia per la percezione delle bellezze che staremo visitando.
1. La progettazione del viaggio
Primo consiglio è quello di calibrare le tappe del viaggio al ns livello di preparazione, cercando di mantenere sempre un po’ di margine, per far fronte anche
ai probabili imprevisti.
Se nelle sessioni di allenamento si percorrono, ad esempio, 100km con 2.000 md+, allora le nostre tappe si dovranno tarare sull’intorno
di 80km e 1.600md+ (a seconda della posizione dei punti d’interesse e dei punti di ristoro). Se si seguirà questo criterio, avremo una discreta probabilità di
non avere criticità fisiche che poi inevitabilmente avrebbero ripercussioni negative sull’umore generale.
2. L’allenamento
Tassello importantissimo, per una buona riuscita, è l’allenamento che deve essere effettuato su percorsi quanto più possibile simili al percorso del viaggio e alle
condizioni meteo (es. caldo, freddo, vento, etc.),
Infatti risulterebbe carente l’allenamento eseguito soltanto in condizioni favorevoli. Se si programma un viaggio in zone molto calde ci dovremmo allenare soprattutto nelle giornate calde, in modo da avere l’opportunità di provare/trovare le soluzioni migliori come abbigliamento,
integratori e materiali vari.
La bici dovrà essere la stessa che utilizzerà per il viaggio, nell’imminenza della partenza si dovranno fare alcune uscite nella configurazione della bici scelta
per l’occasione (vedi configurazioni bici in funzione dei materiali da trasportare). Unico consiglio tecnico è quello di montare dei rapporti che ci consentano
una pedalata agile (70/90 rpm minimi) anche nei tratti a forte pendenza.
3. Fabbisogno alimentare
La quantità di cibo è soggettiva, la suddivisione dell’assunzione durante la giornata dovrà essere programmata, provata durante gli allenamenti e adottata durante
il viaggio.
E’ consigliabile una colazione abbondante con carboidrati a lenta assimilazione, per evitare i picchi glicemici ed avere a disposizione energia più a
lungo; durante la giornata consumare numerosi minipasti a base di carboidrati, per poi fare un pasto completo la sera, magari con una buona percentuale di proteine,
utili per il recupero notturno
4. Fabbisogno idrico
Il fabbisogno idrico è molto più difficile da gestire, rispetto a quello alimentare, specialmente in presenza di climi caldi e risulta più critico per la salute
dell’atleta in caso di errori di valutazione. Alcuni numeri che ci aiuteranno a comprendere l’argomento:
- 2% è la quantità di perdita di liquidi massima tollerabile dal corpo umano prima dell’insorgenza dei crampi (-3/4%), che rappresentano
l’avvertimento prima del blocco renale;
- 0,6 litri/ora è la quantità media di liquidi che l’apparato digerente riesce a processare, per essere resi disponibili ai fluidi
corporei (assorbimento intestinale).
Per cui ipotizzando un biker di 70 kg, non dovremo superare una perdita di peso di 1,4kg (2kg max); facile a dirsi ma difficile a farsi.
Nei climi freschi e temperati non sussistono problemi che invece si devono affrontare in caso di climi caldi.
Il consiglio è quello di bere costantemente una media di 0,6 litri/ora di liquidi + integratori, in concentrazione ipotonica (facilmente assimilabili),
e di fermarsi a reintegrare in caso di insorgenza dei primi sintomi di crampi muscolari, perché essendo il primo sintomo di perdita eccessiva di liquidi corporei,
risulta evidente che le perdite non sono state compensate dai reintegri (teniamo presente che si potrebbe sudare anche 1 l/h, avendo quindi un deficit di 0,4l/h
Pertanto, in previsione di attività per 7/8 ore, risulta facile commettere errori, specialmente d’estate).
Le uscite di allenamento possono essere utilizzate in modo valido per verificare se abbiamo rispettato la regola del -2%max; è sufficiente pesarsi prima e dopo l’allenamento lungo, per valutare strumentalmente se abbiamo bevuto correttamente durante l’attività e comportarci di conseguenza durante le successive uscite; nessuno, più di voi stessi, potrà determinare la quantità giusta di liquidi.
La quantità di liquidi persi per sudorazione diminuisce con l’aumentare del grado di allenamento, per cui a parità di altre condizioni, un atleta ben allenato suda meno di un atleta alle prime armi; comunque sia l’uno che l’altro non devono superare il limite fisiologico del -2%.
5. Caffè
Se si stà programmando un viaggio in un paese nel quale non è diffuso l’uso del caffè, per evitare il fastidioso mal di testa, tipico nella astinenza da caffè, una decina di giorni prima della partenza, si dovrà ridurre gradatamente il numero giornaliero dei caffè assunti.
In base alla scelta di "cosa portarsi", al tipo di viaggio che si intende fare cambia l'allestimento della bici.
Si va da un allestimento in stile bike-packing sino alle capienti borse stagne da agganciare al portapacchi posteriore. Si trovano in commercio
borse di diverse dimensioni anteriori, posteriori, da telaio dimensione. A titolo di esempio mostriamo alcuni allestimenti possibili:
- Classico allestimento da bikepacking con borsa anteriore e posteriore per un totale di 23 litri
- Cambiando le borse anteriori, e aggiungendo una borsa da telaio riusciamo ad avere una buona campienza anche in stile bikepacking
- Passando alle borse posteriori con portapacchi raggiungiamo una grande campienza, in questo caso 80 litri