Nonostante i noti problemi, anche quest’anno siamo riusciti a inventarci un bel viaggio in bici con borse, scegliendo di visitare la nostra Sardegna, godendo delle bellezze che la natura ci regala e con attenzione particolare ai siti più importanti della civiltà prenuragica e nuragica, testimoni di un passato importante.
Un viaggio in bici in Sardegna, seguendo un itinerario volto a raggiungere i siti d’interesse, l’avevo sempre posticipato, col pensiero che comunque l’avrei fatto dopo, dando priorità ad altri viaggi nel mondo, seguendo lo stesso principio di vedere luoghi e siti che mi hanno attratto per vie delle letture che le inclinazioni personali ci portano a prediligere; con questo spirito nasce l’idea del viaggio condiviso fin dal principio con l’amico Tonino.
Nel tempo a ns disposizione abbiamo cercato di cogliere tanti obbiettivi, il primo quello di goderci una settimana di sana fatica sulle nostre bici da viaggio, con tanto di borse per avere sempre la massima autonomia anche in relazione alla pandemia in atto con la formula del flashpacking, avevamo anche il pannello solare per la ricarica di tutti i device a ns disposizione.
Il secondo obiettivo era quello di colmare le personali lacune, essendo arrivati alla soglia dei 60 senza aver visto monumenti come Gorroppu oppure Tiscali, Tempiesu ed altri siti conosciuti soltanto dalle letture varie.
Il terzo obiettivo era quello di riuscirci in 6 giorni e per questo ci siamo umilmente allenati anche d’estate per avere la preparazione minima (da lavoratori sedentari) per affrontare il viaggio; devo dire che l’esperienza ci ha consentito di dosare al meglio le energie e di apportare quelle piccole modifiche che, col senno di poi, si sono rivelate utili.
A Macomer si è concluso il viaggio e sono iniziati i ricordi, già durante il rientro a Cagliari in treno.
In tutto circa 450 km di pedalata con 9.000 m di salita in bici + altri 1.000 nei trekking. E’ andata benissimo, sei giorni di piacevole fatica, di posti meravigliosi, di curiosità, di simpatici incontri, di ricostituenti culurgiones e vino ogliastrini, di bei ricordi che ci accompagneranno per sempre.
Durante le innumerevoli salite non ci è passato il buonumore che ci ha consentito di sorridere anche quando la fatica ‘mordeva’, in questa condizione di scarsa ossigenazione nascevano spontanee alcune rime con il solito tormentone che: le salite sono belle, solo dopo terminate

Tore & Tonino

“appu idu una borta Gorroppu, ma a calare e a bessire sa e duas est troppu”

Siamo disponibili a condividere info sul viaggio, con chiunque interessato a ripercorrerlo!

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